Starlight Gardens [Yuri, Yaoi, Hentai, Doujinshi]

Sogno di Una Notte di Mezza Estate, Lemon Yaoi Naruto - Naruto x Kiba

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icon12  view post Posted on 21/8/2007, 17:41






Quel giorno di luglio sembrava che il cielo intendesse distruggere il mondo. Kiba Inuzuka guardò nervoso verso l'alto, attraverso la finestra della sua stanza. Nuvole scure, cariche di elettrostaticità, ingombravano il cielo in uno strato uniforme. I tuoni rimbombavano senza sosta, uno contro l'altro, come uno scontro all'ultimo boato. Lampi e fulmini illuminavano per pochi istanti l'oscurità di quel giorno ormai volgente alla fine. La pioggia si era appena trasformata in grandine. Vide una figura correre verso la porta e la riconobbe solo quando entrò in casa. Era sua sorella maggiore, la migliore veterinaria ninja di Konoha, capo della squadra inseguitrice con tutti i suoi cani perfettamente addestrati. La perfetta erede della madre. Non lo salutò e sparì nella stanza dove teneva i medicinali per gli animali.
-Nee-chan, va tutto bene?- domandò Kiba abbandonando la finestra. -Che stai facendo?-
-Aspetta, Kiba. Sto facendo una cosa.-
Kiba restò sulla soglia della stanza a guardare la sorella raccogliere dei manuali e segnare delle pagine piegandone un angolo senza nemmeno guardarli, come se conoscesse i loro contenuti a memoria e fosse certa di non aver sbagliato. Li impilò tutti sul tavolo bianco, poi cominciò a raccogliere barattoli di pillole o medicine liquide e appoggiarli vicino ai libri. Si guardò intorno, come per controllare di non aver dimenticato niente, poi si sedette a scrivere.
-Nee-chan...-
-Ti ho detto di aspettare, Kiba!-
Il ragazzo tacque e uscì dalla stanza. Di solito sua sorella era sempre gentile con lui, invece quel giorno non lo aveva salutato, si era messa a fare non sapeva cosa e continuava a dirgli in malomodo di stare zitto e farla lavorare. Era quasi sicuro che fosse successo qualcosa, e voleva solo sapere se era qualcosa di grave. Fu dopo una ventina di minuti che la sorella riemerse dalla stanza e gli porse la lista che stava scrivendo prima. Medicinali, sintomi...
-Cos'è questa?-
-La lista dei sintomi e dei medicinali che devi dare ad Arina se ne ha bisogno.-
-A-ad Arina?!- fece lui. -Ma tu dove vai?-
-Ho una missione nel villaggio della Nuvola.- disse lei prendendo lo zaino. -Mi servirà una settimana almeno. Questo significa che devi prenderti cura di Arina, visto che io e mamma saremo via. Comunque dovrei tornare in tempo.-
Prese lo zaino e uscì di casa salutando il fratellino con un bacio sulla fronte.
-Mi raccomando, non cacciarti nei guai.-
-Nee-chan, cosa faccio se Arina...?-
-Sta' tranquillo, non succederà niente prima che io torni. Ciao, Kiba.-
-Ciao...-
Kiba guardò la sorella andare via con la sua fedele squadra inseguitrice di cani finchè non scomparve. Rimase in piedi sulla soglia a lungo a remuginare, mentre Akamaru uggiolava triste ai suoi piedi. Chiuse la porta, si inginocchiò per terra e coccolò un po' il suo cucciolo. Da sempre era vissuto con i cani, tradizione Ninja della famiglia Inuzuka, gli era capitato innumerevoli volte di curare gli animali, eppure Arina, la mamma di Akamaru, aveva sempre enormi problemi durante le gravidanze. Febbre, dolori, congiuntiviti e molti altri problemi. Forse era dovuto ad una malformazione, infatti al contrario degli altri cani dava alla luce un solo cucciolo. Finora ne aveva fatti nascere tre in tre anni diversi. Uno era Akamaru, gli altri due erano stati dati alla Squadra Anbu che li aveva cresciuti come cani da combattimento. Ogni volta era stata una tortura.
Se soltanto Arina non fosse scappata dalla sua cuccia nel periodo degli amori, si sarebbe risparmiata grandi dolori. Anche questa volta era in gravidanza nel periodo più strano che ci fosse e aveva i suoi problemi. Kiba aveva il sincero timore di non riuscirci da solo. Non sapeva cosa avrebbe dato per avere qualcuno accanto ad aiutarlo.
-Vorrei non essere da solo...-
-Woof!-
Kiba sorrise grattando dietro le orecchie al cagnolino che scondinzolava con la bocca aperta.
-Lo so che ci sei sempre tu al mio fianco.- disse. -Ma intendevo un essere umano.-
-Aww...-
"Dio... andrebbe bene chiunque..."

Fuori, sotto la pioggia battente e la furia del vento, Naruto correva all'impazzata. Aveva preso acqua mentre si allenava nel bosco insieme a Rock Lee e si era dimenticato di aver lasciato le finestre di casa spalancate. Quando era tornato a casa non solo la pioggia aveva bagnato il letto, il comodino e la foto che ci stava sopra, ma le tubature si erano rotte e la casa era allagata di almeno venti centimetri d'acqua che si riversarono fuori non appena aprì la porta. Le pergamene erano diventate illeggibili, i suoi vestiti nel cassetto erano fradici di acqua sporca e la porta di legno si era gonfiata con l'umidità e non si chiudeva più. Era entrato per verificare la situazione dei tubi nel bagno e si era accorto che l'acqua gocciolava abbondantemente da alcune assi danneggiate del soffitto. Imprecando si era lanciato fuori sperando di trovare qualcuno che potesse aiutarlo a rimediare a quel guaio, ma finchè il brutto tempo persisteva nessuno sarebbe riuscito ad asciugare casa sua e riparare tetto e tubi. Arrivò a ripararsi sotto il chiosco di Ichiraku Ramen.
-Naruto, cosa fai in giro con questo tempo?- chiese il vecchio mentre si preparava a chiudere il chiosco.
-Mi si è allagata casa e non so cosa fare!-
-Non troverai nessuno che ti ripari i danni finchè non si calma il temporale.- disse Ayame. -Visto che non puoi stare a casa tua puoi chiedere a qualche tuo amico di ospitarti. Il più vicino, se no ti prenderai una polmonite!-
-La più vicina è Sakura-chan... oh, dimenticavo che è da Tsunade-baachan...-
-Aah, che sfortuna. Questo tempo da cani fa solo danni.- sospirò il vecchio. -Allaga le case e mi impedisce di lavorare.-
-Proprio un tempo da can...-
Naruto si bloccò all'improvviso. Cercò di ricordare la strada per la casa di Kiba. Se ricordava bene doveva predere la strada sulla sinistra e andare sempre dritto, e voltare a sinistra di nuovo una volta arrivato vicino ad un piccolo negozietto di spezie. Era appena ad un chilometro da lì. Per quello che sapeva era il più vicino. Gli altri che conosceva abitavano più in periferia, ad esclusione di Sakura che non era in casa ed Ino, che sicuramente non gli avrebbe permesso di restare. O magari lo avrebbe fatto ma non era pronto ad affrontare le conseguenze, ossia i sospetti dei suoi genitori, le sue crisi isteriche e le voci che si sarebbero sparse per il villaggio. Oh, no, questo no!
-Se non c'è nessuno qui vicino, puoi stare da noi finchè non smette di piovere.- disse Ayame sorridente.
-Grazie, Ayame-Neechan, ma posso andare da Kiba che abita vicino! Ci vediamo domani!-
Si tolse la giacca della tuta bagnata e la mise sulla testa gettandosi correndo nelle fauci del vento e della pioggia. Faceva persino fatica a vedere dove andava. Corse tra le pozzanghere inzaccherandosi le scarpe e i pantaloni di fango. Finalmente arrivò davanti alla casa di Kiba e fu allora che inciampò e finì dritto in una pozzanghera fangosa.
-Cazzo!-

-Arina, dai... prendi la medicina...!-
Kiba armeggiò con la siringa nella quale aveva messo l'antibiotico che la sorella gli aveva scritto. Riuscì ad aprire la bocca della cagnolina -era anche particolarmente piccola per la sua razza- con una sola mano e riuscì a svuotare la siringa in gola senza fargliela sputare. Si alzò sospirando e buttò via la siringa mentre Akamaru graffiava nella porta.
-Woof, woof! Woof!-
-Piantala, Akamaru!-
-Woof! Aww!-
-Akamaru! Ti ho detto di smetter...-
La porta si spalancò davanti a Kiba proprio mentre un tuono assordante rimbombava sulla casa. Nella luce del lampo scorse solo un'informe figura nera che sgocciolava fango e acqua. Gli venne in mente vivido il ricordo di quel libro del terrore che aveva letto anni prima, che parlava di mostri delle paludi, che lo aveva terrorizzato a morte per lungo tempo. La sua mente fu in un attimo sopraffatto dal terrore. Lanciò un grido acuto e indietreggiò, inciampò nella ciotola di cibo di Akamaru e cadde rovinosamente a terra.
-No! Io non ho messo piede nella tua palude...!-
-Palude?- fece Naruto. -Ma che stai dicendo?-
-Na-Naruto...- boccheggiò Kiba ancora confuso. -Ma che diavolo fai ridotto in quello stato in casa mia?!-
-Scusa, è che mi si è allagata la casa... vestiti, pergamene, letto, tutto inzuppato come con frollino nel latte bollente... fuori viene giù una tempesta tremenda e tu eri il più vicino... potresti, ehm... ospitarmi, finchè non smette di piovere?-
-Allag... sì... sì, certo...-
Kiba si alzò in piedi. Scortò Naruto fino al bagno dove lo lasciò a lavarsi. Portò via la tuta infangata fino al midollo e la gettò nella spazzatura. "Se pensa di poter pulire il fango e farla tornare come prima è un pazzo..."
Si infilò in camera sua e cercò nei suoi cassetti dei vestiti da prestargli. Optò per una tuta da ginnastica di colore grigio chiaro. Li appoggiò sul divano davanti al caminetto al fianco del quale riposava Arina. La cagnina sembrava stare bene e dormiva tranquilla. Kiba lasciò andare un sospirone di sollievo e si lasciò scivolare sul tappeto. Era davvero teso, temeva che Arina non sarebbe arrivata alla settimana seguente ancora incinta. E se fosse successo farebbe stato un macello. Aveva visto il parto di un animale solo una volta nella vita, da bambino. Non sapeva come comportarsi.
-Ehi, Kiba...-
-Ma cosa fai?!- esclamò irritato lui lanciandogli i panni. -Girare nudo per casa! Sei uno scostumato!-
-Un... cosa?-
-Vestiti!!!-
-Oh, scusa, c'è tua sorella o tua madre?- domandò lui infilandosi i pantaloni.
-No, in realtà sono solo... sono in missione tutte e due... Ci siamo solo io, te, Akamaru e Arina...-
-Arina?- ripetè Naruto infilandosi anche la maglia. -Chi è? La tua fidanzata?-
-Ma che cavolo dici? Arina è la mamma di Akamaru!-
-Ah, tua suocera, quindi.-
-Quanto sei spiritoso.- fece Kiba acido. -Si sa che sono un patito degli animali. Infatti di faccio entrare in casa mia.-
Naruto sbuffò offeso e guardò la cagnolina bianca nella cuccetta morbida. Aveva una zampa steccata, un grande cerotto vicino alla coda e una benda medica su un occhio. Non notò subito la pancia esageratamente grande, ma poi si rese conto che doveva essere incinta.
-Yo, Arina-chan!- esclamò avvicinandosi. -E' incredibile, è così piccola per essere mamma di Akamaru!-
-Sì, è piccola di dimensioni... però d'età è vecchia... ha quasi dieci anni...-
-Sono tanti?-
-Per un cane sì... in media vivono dodici o tredici anni... e Arina è particolarmente debole di salute... è già un miracolo che sia ancora in vita, con tutte le malattie e i problemi che ha avuto in questi anni...-
-K-Kiba...-
-Cosa?-
-Non... non è normale che perda sangue dagli occhi e dalle orecchie, vero?-
La notte fu atroce. Arina aveva violenti attacchi di convulsioni, crisi aggressive, emorragie e una serie di altri problemi insorsero uno dietro l'altro a ricordare ai due ragazzi che i guai non vengono mai soli. Fu una notte frenetica e Kiba ringraziò mille volte il cielo, la pioggia e le pessime tubature di casa Uzumaki per essere riuscite a mandare Naruto da lui. Da solo non sarebbe mai riuscito a tenere ferma Arina per farle le iniezioni e somministrarle le medicine tranquillanti. Nonostante la stanchezza mentale e fisica, Kiba non si lasciò andare al sonno. Alle quattro del mattino era ancora vigile, con una coperta addosso, seduto sul tappeto, a vegliare su Arina che ormai da due ore dormiva per effetto dei calmanti.
-Kiba...- sussurrò Naruto sedendosi vicino a lui. -Dormi un po'... controllo io Arina... ti sveglio se succede qualcosa...-
-No, no... non sono stanco...-
-So che mi consideri un cretino ma non lo sono... stai morendo di sonno... dai, ti sveglio io se c'è bisogno!-
-Ti dico che non ho sonno!-
Naruto si ammutolì mentre Kiba si appoggiava di schiena al divano stringendosi meglio la coperta addosso. Naruto si mise comodo e attese un qualsiasi segno di Arina, sperando però che non ce ne fossero. Dopo nemmeno un minuto, Kiba scivolò di lato appoggiandosi alla spalla di Naruto, dormendo come un sasso.

Quando Kiba si svegliò era mattino inoltrato, anche se il cielo coperto nascondeva la luce del sole. Confuso, aprì lentamente gli occhi e si trovò davanti solo del grigio. "Ma che diavolo..." Tastò il grigio. Era caldo e morbido, eppure non somigliava al suo cuscino, e nemmeno al divano. Alzò la faccia e toccò con la mano. Forse per la diversa sensazione o forse perchè si stava svegliando, ebbe una folgorazione sconvolgente. Mentre stava toccando, il cuscino si mosse e si irrigidì leggermente. Kiba scattò lontano mettendosi a sedere. Non si era sbagliato. Era il grigio della sua tuta, e...
"Stavo... usando le palle di Naruto come cuscino!!!" pensò atterrito. "E gliele ho pure palpate!!! Bleah!!"
Naruto stava dormendo profondamente. Ronfava a bocca aperta e braccia e gambe spalancate. Mugugnò qualcosa di indefinibile e allungò la mano grattandosi lì dove dormiva Kiba poco prima. Si girò su un fianco borbottando qualcosa su un "gatto peloso", fece un riferimento ai capelli neri di Sasuke e poi augurò a chissàchi la buonanotte. Era maleducato, borioso e un perfetto imbecille, ma se non altro era divertente mentre dormiva, pensò Kiba. Poi ricordò Arina. Doveva restare sveglio al posto suo per tenerla d'occhio e invece era lì che dormiva e ronfava sognando gatti, Sasuke e di dormire.
-Naruto, razza di idiota!- sbottò Kiba scuotendolo. -Non dovevi sorvegliare Arina?!-
-Uhmm...? Kiba... calmati...- mormorò lui senza nemmeno aprire gli occhi. -La controlla Akamaru...-
-Woof!- abbaiò Akamaru vicino alla cuccetta della madre.
-Rimettiti a dormire, Kiba...-
Naruto si rigirò supino spalancato come un uomo vitruviano in tuta grigia e prima ancora di poggiare la nuca sulla coperta appallottolata si era già riaddormentato e stava di nuovo ronfando beatamente a bocca aperta. Ancora vagamente insonnolito pensò che avrebbe dormito volentieri un altro po'. Mentre si perdeva a pensare a varie cose; Arina, Akamaru, il brutto tempo, la sorella, la madre e il sonno, fissò involontariamente Naruto. Era un po' più robusto di lui. Quella tuta gli stava più attillata di qualsiasi vestito gli avesse mai visto indossare. Come in trance allungò la mano verso il cavallo che sembrava così stretto...
Invece poi gli toccò l'addome e lo scosse leggermente.
-Naruto... bevi un po' di tè?-
-Uhrm... sì...-
-Lo faccio in due minuti.-
-Va bene... grazie, Kiba...-
Grazie a te di essere qui, pensò Kiba mentre si alzava e andava in cucina. Senza Naruto e il suo Kage Bunshin, non sapeva come avrebbe potuto calmare i terribili attacchi rabbiosi di Arina. Senza di lui forse sarebbe dovuto arrivare a colpirla, rischiando di ferire il piccolo, compromettendo la gravidanza. Avrebbe anche rischiato di ucciderla, considerata la sua debolezza ossea.
Mentre attendeva che l'acqua bollisse gettò un'occhiata fuori dalla finestra. Il cielo era nero e minaccioso, lampeggiava e tuonava come il giorno precedente, ma non pioveva e il vento si era considerevolmente calmato. Forse Naruto sarebbe andato via a cercare di mettere a posto casa sua. In realtà, sperava intensamente che non lo facesse. Non voleva restare da solo dopo quello che aveva visto la sera precedente. Il pericolo che potesse accadere di nuovo era minimo in realtà, ma decise che avrebbe mentito a Naruto dicendogli che era probabile per farlo restare.
-Ha smesso di piovere... allora vado a casa dopo il tè...-
-No!-
-Come? Perchè no?-
-Voglio dire, che torni a fare? Casa tua sarà ancora devastata. Il tempo non è migliorato, potrebbe peggiorare nel pomeriggio. Nessuno con questo rischio ti farà i lavori di riparazione.- disse Kiba versando il tè bollente. -E poi io... avrei piacere se restassi... per Arina, sai...-
-Se hai bisogno di un assistente veterinario cerca Sakura-chan... lei è ninja medico, sa curare anche gli animali...-
-Non ho bisogno di un veterinario... solo qualcuno che mi tenga compagnia... che ci tenga compagnia, voglio dire... a me e ad Akamaru...- disse ignorando il comportamento irritato del cagnolino. -E tu hai bisogno di un posto dove stare, no?-
-In effetti, il mio letto non si asciugherà in quattro e quattr'otto...-
-Allora resta... te l'ho detto, ho bisogno di te... come aiuto e come amico.-
-Woof, woof! Awww!-
-Zitto, Akamaru! Vai a fare la guardia a tua madre!-
Akamaru guaì tristemente e se ne andò in sala con la coda fra le gambe. In un qualsiasi altro momento Kiba avrebbe capito che il suo cucciolo si sentiva in certa maniera escluso, surclassato da Naruto. Ma era accecato dalla paura di restare da solo e non riuscire ad assistere Arina abbastanza bene. I due ragazzi restarono in silenzio a bere il tè e poco dopo la cagnolina si svegliò reclamando un po' di cibo ed acqua.
La giornata trascorse tranquilla. Arina si svegliò solo due volte, mangiò, una sola volta ebbe bisogno di fare i suoi bisogni. Una volta effettuate le medicazioni e i cambi di bendaggio gli diedero i calmanti che la fecero riposare senza dolore per ore ed ore. I ragazzi passarono il pomeriggio a parlare, raccontarsi le missioni e gli allenamenti, a spettegolare un po' sui rivali, a fare apprezzamenti sulle ragazze e a far giocare un po' Akamaru con una palla da tennis. La sera arrivò con una velocità impressionante; fu a quel punto che le cose precipitarono.
-Kiba! Kiba!-
-Cosa c'è?-
-Arina-chan sta male... e... e credo che sia arrivato il momento...-
-Stai scherzando?!-
No. Naruto non stava scherzando e nemmeno sbagliava. Arina stava avendo le contrazioni e di lì a qualche ora avrebbe dato alla luce il cucciolo solitario. Corse a prendere tutto l'occorrente aiutandosi con un libro che aveva trovato nella pila preparata dalla sorella maggiore. Che sorellona previdente, la lodò Kiba mentre vagava per la casa a cercare quello che pensava potesse servirgli. Quando Arina iniziò a spingere fuori il cucciolo tuttavia si resero conto entrambi che era quasi tutto superficiale: la cagnolina riusciva a fare tutto da sola. Il cagnino bianco tutto sporco fece capolino molto presto. Naruto lo prese e lo diede in mano a Kiba.
-Che fai, Naruto?! Arina lo deve pulire da sola...!-
-Serve spazio, ce n'è un altro!-
-Ma no, lei ne ha sempre fatto uno solo...-
-Ti dico che ne deve fare un altro!-
Aveva di nuovo ragione. Fece capolino anche la zampetta di un altro cucciolo. Non era girato dal verso giusto: entrambi i ragazzi sapevano che non sarebbe mai riuscita a tirarlo fuori. Naruto prese il coraggio a due mani e cacciò la mano dentro. spinse dentro il cucciolo, lo strinse con difficoltà a causa del sangue che lo rendeva scivoloso e lo girò. Arina lanciò dei latrati terrificanti, doveva essere una tortura per lei. Naruto cercò di affrettare il processo e con un movimento deciso girò il cagnolino dalla parte della testa. Ritrasse la mano e il piccolo uscì tranquillamente insieme a lui. Lo depositò accanto alla mamma e lo stesso fece Kiba col primogenito. Arina si piegò sulla sua cucciolata, per la prima volta composta da più di un elemento, e si diede da fare per pulirli e nutrirli.
-Bravo, Naruto... sei stato eccezionale...-
-Io... beh, non sapevo cosa facevo... ho fatto solo la cosa che mi sembrava più giusta, considerando quello che mi hai spiegato tu oggi pomeriggio... insomma, riguardo a come dovevano uscire...-
-Hai fatto esattamente la cosa più giusta. Ti ringrazio a nome di Arina... e del piccoletto, naturalmente.-
-Woof, woof!-

Dopo essersi accertati che i piccoli fossero in salute, si concedettero un attimo di relax mentre Akamaru sorvegliava l'ormai tranquilla neo-mamma e i suoi cuccioletti affamati. Kiba si immerse con enorme piacere nella vasca da bagno, riempita fino all'orlo di acqua, la più calda che riusciva a sopportare. Si rilassò a tal punto, dopo la tensione del parto della cagnolina, che per poco non ci si addormentò dentro. Fu riscosso dall'arrivo non annunciato di Naruto, che senza dire una parola infilò la tuta sporca di sangue nella lavatrice e avviò il lavaggio.
-Meglio lavarla subito. Se il sangue si secca non lo toglierai più.-
-Sì...-
Kiba non aggiunse altro e si lasciò scivolare più giù nell'acqua, facendosi riscaldare il viso dai vapori profumati di sapone. Il rumore della lavatrice non lo disturbò granchè e in pochi minuti cessò di sentirlo. Naruto era chino sul lavandino a pulirsi il sangue dalle mani e dalla faccia. Con gli slip al posto dei larghi boxer che era abituato a portare, aveva le forme molto più in vista, e la cosa a Kiba non dispiaceva affatto.
-Naruto... fatti un bagno... rilassiamoci un po'...-
-Ma... Kiba... ci sei t...-
-Entra anche tu, scemo.- fece lui. -La vasca è abbastanza grande per tutti e due. Se non ti sei vergognato ad uscire l'altra sera nudo dal bagno, non ti vergognerai adesso, no?-
Naruto si strinse nelle spalle e si tolse gli slip bianchi, gettandoli nel cesto della biancheria sporca. Kiba si vergognò un po' di come stava fissando la curva dei suoi glutei e i radi peli biondi del pube mentre si immergeva nell'acqua. Sotto la coltre delle bolle di sapone sentì il suo membro irrigidirsi repentinamente. Mentre cercavano di trovare la posizione per stare comodi in due, le loro gambe si sfioravano ripetutamente e Kiba lo sentì chiaramente alzarsi. Attese che Naruto si rilassasse e appoggiasse la testa sul bordo prima di muoversi spostandosi in avanti. Si mise in ginocchio e si protese verso di lui, mentre con la mano andava ad afferrare il suo pene.
-K-Kiba! Cosa fai?!-
Kiba non si diede la pena di rispondergli. Si sedette sulle sue gambe, con l'organo che premeva insistentemente contro la sua gamba. La trovò una sensazione indicibilmente piacevole e terribilmente eccitante. Provò una violenta sensazione di calore, specialmente al viso, quando prese Naruto da dietro alla nuca e gli si incollò alle labbra in un bacio bruciante e convulso a cui il compagno biondo non oppose resistenza. Fu anzi lui a dare il via a quella che poteva sembrare una danza delle loro lingue che si spingevano, accarezzavano e contorcevano l'una contro l'altra.
La mano di Naruto strisciò fra i loro corpi e si mise ad accarezzare i durissimi ed eccitati attributi di Kiba; dapprima dolcemente, poi sempre più forte, più rapidamente. Lo tirava abbastanza forte da farlo inturgidire ma non abbastanza da svuotarlo, fino a che si fermò. Kiba si aggrappò alle sue spalle ansimando.
-Bastardo, mi mancava poco...-
-Se ti faccio venire subito che gusto c'è?-
-Stronzo...-
Kiba si alzò dalla vasca e ne uscì, inzuppando l'asciugamano che era sul pavimento.
-Dai, esci... vieni fuori di lì...-
Lo afferrò per il braccio facendolo uscire dall'acqua. Era ancora coperto di schiuma di sapone, ma ai due non importava più niente del bagno. Restarono diversi minuti in piedi sull'asciugamano fradicio, con l'aria fredda sulla pelle bagnata che la rendeva ancora più gelida; continuavano la loro danza di lingue che bastava a riscaldarli. Si esploravano il corpo freneticamente, con entrambe le mani, scivolavano lungo la schiena, giù verso l'inguine, sui fianchi, sull'addome, sul petto, si sfioravano i capezzoli, cercando i punti che davano più piacere, fino al punto in cui decisero di averne abbastanza.
Kiba afferrò Naruto per le spalle e lo sbattè, forse troppo violentemente, contro la lavatrice. Gli morse il collo e succhiò forte, lasciandogli sulla pelle leggermente abbronzata un segno rossastro molto evidente; scese assaporando il sapore della pelle, reso più amaro dall'acqua saponata non ancora perfettamente asciugata. Scese e scese, fino ad arrivare nel punto più caldo. Gli prese in mano il membro già duro e turgido e lo infilò in bocca, sentendolo gonfiarsi ancora un po' di più. Lo bagnò abbondantemente con la lingua ed iniziò a succhiare facendoselo entrare ed uscire. Naruto si aggrappò con tutte le forze al bordo della lavatrice che vibrava a causa del lavaggio in corso. Rovesciò la testa indietro deglutendo rumorosamente. Gemette e iniziò ad ansimare, sempre di più mano a mano che Kiba accellerava il ritmo. Nei due lunghi minuti che gli occorsero per raggiungere l'orgasmo, Naruto non riuscì a trattenere la sua eccitazione esagerata. Quando il compagno si staccò rialzandosi, gli aveva schizzato sperma su tutta la faccia e abbondante gli colava dalla bocca.
-Adesso sei pronto per fare sul serio, vero?-
-...S-sul... sul serio...?-
Prima che potesse avanzare qualunque protesta, Kiba girò Naruto di schiena e lo sbattè sull'elettrodomestico vibrante. Senza indugiare di più, lo penetrò fino in fondo. Attese solo qualche momento per permettergli di superare la violenta fitta di dolore e afferrandolo per i fianchi iniziò a spingere. Naruto sbattè i pugni più volte contro il muro. Il membro gli si era indurito, il corpo trasformò rapidamente le fitte di dolore in vere e proprie estasi di piacere. Non ci volle molto prima che il suo ansimare diventasse un vero e proprio gemere incontrollabile, e dopo poco lasciò uscire uno schizzo di sperma bollente dritto sull'oblò di vetro.
-C-chi poteva immaginare... che sarebbe andata così...?- ansimò Kiba separandosi da lui. -Io e te... a fare queste cose su una lavatrice mentre la mia famiglia è via, con una tempesta fuori e Akamaru che fa la guardia in soggiorno...-
-Sarebbe potuto succede dopo una cena da Ichiraku e una passeggiata serale, ma non mi hai mai chiesto di uscire con te.-
-Eh?- fece lui confuso. -Sei serio o mi stai solo prendendo in giro?-
-Non lo so. Mi è venuto così.-
Si infilò nella vasca e si lavò via il calore del rapporto sessuale con l'acqua ancora calda e la schiuma dal profumo fruttato. Si concesse qualche minuto di riposo per regolarizzare il battito, riprendere il fiato e rilassare il suo organo ancora rigido. Quello che aveva detto a Kiba era vero, forse sarebbe potuto succedere in missione se fossero capitati soli. Una qualunque occasione per stare a contatto più a lungo di un giorno, soli, avrebbe potuto farlo succedere.
-Kiba, te la sei presa?-
-Per cosa?-
-Per quello che ti ho detto.-
-No, perchè me la dovrei esser presa? Forse hai ragione tu, magari poteva capitare se fossimo stati insieme da soli in un altro posto e in un altro contesto. O magari non sarebbe successo mai. Chissenefrega, no? Tanto è successo adesso, qui, in questo contesto e con queste modalità.-
-...Vieni dentro.-
-Dentro?-
-Sì. Pulisciti. Sei tutto sporco di roba. E poi l'acqua è ancora bella calda.-
Dejà-vu. Di nuovo la vicinanza dentro alla vasca, con le gambe che si intrecciavano, ebbe un'azione eccitante. Pochi minuti dopo, Naruto era disteso supino all'interno della vasca con Kiba seduto sopra. Il biondo se ne stava comodo come un re mentre il suo compagno gli praticava un trattamento a metà strada fra le carezze e un massaggio al petto intanto che si faceva penetrare in profondità ma con dolcezza. Quando decisero che potevano accontentarsi del piacere che si erano procurati reciprocamente, uscirono dal bagno. Ormai l'acqua era gelida e le bolle scomparse.
-Naruto?-
-Sì?-
-Non vorrei sembrarti una di quelle ragazzine sognanti, ma... quello che abbiamo fatto... ha un significato oppure no?-
-Ma certo che ce l'ha, Kiba.- rispose lui. -Significa che noi stiamo veramente bene insieme.-
Quella sera Kiba e Naruto si addormentarono sul divano, appoggiati l'uno all'altro, con Akamaru sul cuscino accanto al suo padroncino, Arina vicino a Naruto e con in braccio i due piccoli cuccioli gemelli, nuovi membri della famiglia.

Per una settimana Naruto e Kiba non si videro più. Il primo era indaffarato con gli allenamenti per una nuova tecnica che gli portava via gran parte della giornata e con i lavori di riparazione in casa. Era così occupato a rimediare ai danni della tempesta che non gli restava nemmeno un po' di tempo per un pasto da Ichiraku Ramen. Il secondo invece fu chiamato subito per una missione con un gruppo non suo che durò qualche giorno. Solo dopo otto giorni si rividero per un momento soltanto, ma era stato più che sufficiente per far capire a Kiba quale fosse il significato di quella sera.
Kiba camminava per la strada, diretto a casa dopo aver consegnato il rapporto sulla missione all'Hokage. Il cielo era limpido e sereno e completamente sgombro dalle nuvole. Stava passando nei pressi di Ichiraku quando vide Naruto, allegro e sorridente come ogni volta che andava alla bancarella del ramen. Mosse qualche passo verso di lui e alzò la mano per salutarlo, ma prima che potesse chiamarlo, Hinata sopraggiunse da dietro l'angolo opposto e gli andò incontro. Si dissero qualcosa che non riuscì a sentire e poi si scambiarono un bacio.
Il ragazzo abbassò lentamente il braccio mentre restava a guardarli ridere e scherzare seduti al chiosco mentre attendevano di essere serviti. Naruto forse non era così sincero come dicevano tutti. Quella sera aveva mentito, forse pensando che se no avrebbe causato sofferenza, o forse per puro egoismo. Riprese la strada di casa mentre il cielo non gli sembrava più così luminoso come era prima. In verità, non aveva significato nulla.


 
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julia_fernandez
view post Posted on 24/8/2007, 01:40




nuuu!!! ç.ç sei cattiva kail!!!
 
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Light Sharingan
view post Posted on 28/8/2007, 09:54




devo ancora scrivere il seguito!!!
 
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julia_fernandez
view post Posted on 28/8/2007, 15:30




ohh!! si!!! evviva i seguiti!!! ^o^
 
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Light Sharingan
view post Posted on 27/11/2007, 16:48




Il seguito è in facizione!!! però non va in lemon credo... XDDD
 
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4 replies since 21/8/2007, 17:41   359 views
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